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Nuovi dialoghi di luce di Sandro Riboni | Spazio Broletto – Pavia

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Nuovi dialoghi di luce di Sandro Riboni
A cura di Paola Casati e Carlo Migliorini

Spazio per le Arti Contemporanee del Broletto
Piazza della Vittoria, Pavia

3-19 gebbraio 2017
Inaugurazione venerdì 3 febbraio, ore 18

Con il Patrocinio del Comune di Pavia – Assessorato alla cultura
In collaborazione con M4A-MADE4ART

Venerdì 3 febbraio 2017, alle ore 18, inaugura nello Spazio per le Arti contemporanee del Broletto di Pavia la mostra
“Nuovi dialoghi di luce”, mostra dedicata all’artista pavese Sandro Riboni (Pavia 1921-1986) a trent’anni dalla morte.
L’esposizione, che rimane aperta al pubblico fino al 19 febbraio 2017, è organizzata da Paola Casati e Carlo Migliorini
in collaborazione con il Settore Cultura del Comune di Pavia, e presenta una sessantina di opere di diverse dimensioni,
tecniche e materiali – tra grafica, ceramica, encausto, incisione e persino un foulard di seta realizzato per l’azienda
tessile Taroni di Como – che testimoniano la produzione dell’artista, e ripercorrono le tappe della sua poetica.
Novità di questa mostra è l’esposizione del torchio dell’artista, su cui venivano impresse le preziose grafiche a rilievo
in total white o a colori con una suggestiva palette cromatica.Sandro Riboni, artista eclettico e intellettualmente libero,
in pratica autodidatta, si è confrontato con i grandi maestri delle Avanguardie storiche –da Picasso a Matisse, da Mirò
a Leger, fino a Fontana e Licini –. Ha sperimentato tecniche e materiali diversi – ceramica, olio, encausto, incisione,
scultura –  e ha girato mezza Europa in bicicletta, pur rimanendo un uomo semplice, lo stesso che per anni ha lavorato
come operaio alla Necchi, poi garzone nella ditta di marmi Scapolla, e infine mozzo su una nave per Marrakech.




Nuovi dialoghi di luce tenta di mostrare tutto questo, ripercorrendo le linee artistiche lungo cui si muoveva Riboni,
dal Cubismo al Surrealismo per poi giungere a maturare, attraverso lo Spazialismo, un personalissimo linguaggio in
cui coniugava tutte le esperienze vissute.Variano le tecniche, i materiali e variano anche i temi: dalle grafiche monocrome
bianche alle coloratissime ceramiche, lavorate presso la storica manifattura La Fenice di Albissola, fino ai foulard realizzati
per le aziende tessili di Como.Negli anni settanta poi, scelse di spingersi fino all’astrazione, con le sue forme geometriche
sui toni del blu, del rosso e dell’ocra che sembrano come fluttuare sulla tela, delle ‘macchine volanti’ perse nel cosmo,
come le definiva Riboni. L’ultimo suo periodo è contrassegnato da splendidi cieli luminosi con nuvole impalpabili e
sempre diverse. Anni di sogno. Il previsto passaggio della cometa di Halley lo colpisce profondamento dando vita ad
una serie di opere che ad essa si ispirano.

 

 

Nuovi dialoghi di luce di Sandro Riboni
A cura di Paola Casati e Carlo Migliorini
Spazio per le Arti Contemporanee del Broletto
Piazza della Vittoria, Pavia

3-19 gebbraio 2017
Inaugurazione venerdì 3 febbraio, ore 18

Orari: giovedì e venerdì ore 16-19, sabato e domenica 10.30-12.30 – 16-19
Catalogo in mostraIngresso libero
Per info: www.vivipavia.it

Chiara ArgenteriUfficio stampa/Press office
Associazione Pavia Città Internazionale dei Saperi
tel. 338.1071862
E-mail: chiara.argenteri@comune.pv.it

Con il Patrocinio del Comune di Pavia – Assessorato alla cultura

 

In collaborazione con M4A – MADE4ART

 

 


Biografia

Sandro Riboni, nato a Pavia nel 1921, artista autodidatta, nel 1950
parte per Parigi dove avviene la sua formazione artistica presso lo studio del pittore Pierre Marzin, uno degli allievi di
Henri Matisse. L’apprendistato artistico continua in Spagna, a Granada, presso l’Accademia di Belle Arti, dove apprende
la difficile tecnica dell’encausto che diverrà il mezzo espressivo preferenziale della poetica di Riboni. Sempre negli
anni ’50, il lungo soggiorno di studio e lavoro in Costa Azzura mette il giovane Riboni in contatto con le più attente
avanguardie artistiche del periodo. A Vallauris, dove si reca a far ceramica presso l’atelier Madoura di Suzanne Ramié,
respira la stessa aria di Pablo Picasso, anch’egli al lavoro presso lo stesso forno. A St. Paul de Vence, è presente Fernand
Leger, con cui sembra che Riboni abbia intrattenuto dei rapporti artistici. A Nizza partecipa ad importanti rassegne
pittoriche nel 1950 e nel 1958. Negli anni ‘60 è ad Albisola a far ceramica e qui viene in contatto con Lucio Fontana,
Wilfredo Lam e tutto quel milieu di artisti che stanno creando un nuovo modo di far arte e che sfocierà con la fondazione
del movimento artistico noto come Spazialismo. Le linee artistiche lungo cui si muove Riboni sono dunque, inizialmente, all’interno del Cubismo e del Surrealismo per poi giungere a maturare, attraverso lo Spazialismo, un personalissimo
linguaggio artistico in cui coniuga tutte le esperienze artistichevissute. Negli ultimi anni di attività, gli anni ’80, la poetica
di Riboni si astrae dal reale e si esprime attraverso grandi e luminosi cieli che si perdono nello spazio infinito. Muore a
Pavia nel 1986.Tra le mostre antologiche che gli sono state dedicate, ricordiamo quella al Collegio Cairoli e alla Libreria
Edizioni Cardano di Pavia nel 2006; allo Spazio d’arte Graal di Pavia nel 2012; allo Spazio Rocco Scotellaro di Vigevano,
e a Il Portale di Giovanna Fra di Pavia nel 2013.